Palazzo vecchio a lume di torcia per passare una notte al museo a Firenze

PALAZZO VECCHIO A LUME DI TORCIA PER PASSARE UNA NOTTE AL MUSEO A FIRENZE

Ritorna la mia rubrica dedicata a Firenze e, come avevo già anticipato nel mio post sul Natale a Firenze, il 23 dicembre siamo andati a fare una visita a Palazzo Vecchio a lume di torcia organizzata dal Mus.e Firenze.

Abbiamo davvero vissuto una NOTTE AL MUSEO. 🙂

Firenze di notte è bellissima, per cui abbiamo colto l’occasione per vederla illuminata con le luci di Natale, che rendono l’atmosfera ancora più unica e suggestiva!

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Ma veniamo al racconto di Palazzo Vecchio a lume di torcia.
Non è stata solo una visita guidata….ma una vera e propria CACCIA AL TESORO per adulti e bambini!
Inutile dirvi l’eccitazione dei bambini presenti quando hanno sentito che dovevamo cercare un tesoro… non ci potevano credere!

PALAZZO VECCHIO A LUME DI TORCIA: IL PALAZZO DI NOTTE

Marco, che ci ha fatto da guida per la serata, molto preparato e simpatico, ci ha raccontato un sacco di aneddoti, facendoci tornare indietro all’epoca di Cosimo I de’ Medici. Proprio il Duca ci aveva fatto uno scherzo! Aveva spento tutte le luci…per cui ecco perchè Palazzo vecchio a lume di torcia!
Siamo partiti con gli indovinelli e, in ogni sala, c’era da cercare qualcosa, una statua, un’immagine o una scritta… il tutto in un ambiente buio e maestoso!
Abbiamo iniziato dal Salone dei Cinquecento, la sala delle feste all’epoca di Cosimo e con le nostre torce ci siamo ritrovati circondati da statue di Ercole, raffigurato spesso nel palazzo, e enormi affreschi.
ercole palazzo vecchio a lume di torciaAl tempo di Cosimo le statue servivano per raccontare la storia, le usavano come noi usiamo le fotografie.. per illustrare scene di vita quotidiana.
Dal Salone dei Cinquecento ci siamo diretti verso le altre sale e nella stanza di Lorenzo il Magnifico la missione era cercare un animale esotico!
Sul soffitto infatti c’è disegnata una giraffa, la cui storia è un po’ triste.
Lorenzo amava gli animali esotici e chiese che venisse portata una giraffa in occasione del corteo della città. La giraffa, però, non era abituata alla confusione per cui quando si ritrovò in mezzo alla gente, si impaurì e scappò via. Nel correre per le strade della città, però, batté la testa in un tramezzo e morì.

Dalla stanza di Lorenzo il Magnifico ci siamo ritrovati nella stanza di Leone X.
La guida ci ha raccontato che Giorgio Vasari, che era il capo dei pittori di Palazzo Vecchio, al quale Cosimo commissionava i lavori, dava le dritte agli altri pittori sulle opere da realizzare.
I pittori ovviamente seguivano tutto quello che il Vasari diceva, ma a volte capitava che qualcuno lasciasse libero sfogo alla fantasia e in mezzo ad opere importantissime, qualcuno dipingesse qualche soggetto che non c’entrava nulla con il quadro. E’ questo il caso del “cane che fa la cacca” nel dipinto nel quale Leone X elegge i cardinali. 

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Non vi dico che risate i bambini nel vedere questa immagine!!!

La stanza successiva è quella degli Elementi. Un bellissimo affresco l’Allegoria dell’Acqua nel quale è raffigurata la nascita dal mare della Venere, della Terra con le primizie della Terra offerte a Saturno,  e del Fuoco con la Fucina di Vulcano. Sul soffitto della sala si trova l’affresco dell’Allegoria dell’Aria rappresentato da Saturno che mutila il cielo.

palazzo vecchio a lume di torcia

Siamo arrivati quindi alla stanza della Duchessa Eleonora, spagnola di origine che amava molto i pappagalli. E proprio un pappagalo dovevamo cercare.

Visto che in Palazzo Vecchio non c’era il giardino, la Duchessa se ne fece dipingere uno in una stanza. Le pareti di questa stanza si sono sciupate con il tempo ma il soffitto è rimasto proprio come se lo era fatto dipingere Eleonora e proprio in questi affreschi si trova un pappagallo.
E il pappagallo ci ha portati anche all’ultimo indizio della caccia al tesoro in Palazzo Vecchio a lume di torcia.
Si racconta che il pappagallo di Eleonora parlasse e nel parlare dicesse una parola in particolare: GLOVIS.
Secondo loro il pappagallo voleva dire Gloria e così questa parola venne incisa su un camino….. e noi l’abbiamo trovata!

palazzo vecchio a lume di torcia glovis

Andando avanti abbiamo trovato la scultura della testa di Dante e, passando per la Cappella della Signoria, nella quale Girolamo Savonarola disse la sua ultima preghiera prima di essere bruciato vivo in Piazza della Signoria, siamo arrivati alla Sala delle Udienze.
Una delle Sale più belle del Palazzo, la più luminosa di giorno ma anche di sera, con tanti affreschi e il soffitto tutto d’oro. Da questa sala si ha una bellissima vista sul Duomo.
Uno dei più belli affreschi che abbia mai visto, è proprio in questa Sala: la rappresentazione della PACE, dipinto da Salviati.

palazzo vecchio a lume di torcia

PALAZZO VECCHIO A LUME DI TORCIA: FINALMENTE IL TESORO!

Siamo giunti quasi alla fine del percorso in Palazzo Vecchio a lume di torcia e ci siamo ritrovati nella Sala della Carte Geografiche. Al centro di questa sala un enorme mappamondo e anche in tutte le pareti si trovano le mappe del mondo dell’epoca. Affascinante vedere come erano i territori dell’epoca, anche per i bambini! Dietro alle mappe degli enormi armadi….e il nostro tesoro era proprio dentro uno di questi.
Un ritratto di Bianca Cappello ci ha svelato che dovevamo finire il percorso in una stanza che la riguardava! E così è stato… senza svelarvi come abbiamo fatto, perchè è stata una sorpresa per tutti, siamo passati da una terrazza bellissima nel retro del Palazzo e siamo arrivati nel Camerino di Bianca Cappello, amante e poi moglie del Granduca di Toscana Francesco I de’ Medici. Dopo un amore un po’ tormentato ed essersi sposati, le loro vite si sono spezzate a pochi giorni l’uno dall’altra e in molti hanno sospettato che i due fossero stati avvelenati durante una cena nella Villa di Poggio a Caiano.
Nel Camerino di Bianca Cappello su una parete c’è una finestra, con degli spioncini, dalla quale, mentre si preparava, poteva vedere cosa succedeva nel Salone dei Cinquecento.

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Si è conclusa così questa bellissima esperienza, con una Caccia al tesoro in uno dei Palazzi più belli del mondo.
A me piace molto viaggiare e a volte succede che conosciamo benissimo le città estere ma non conosciamo la bellezza e l’immensità di quello che abbiamo dietro casa.
Tutti gli anni cerco di conoscere un pezzetto di Firenze con Sofia, per farle apprezzare ancora di più la città in cui viviamo.
Se venite  a Firenze con bambini, potete leggere il mio post sulla guida di Firenze per bambini.

Se volete sapere le attività organizzate dal Mus.E, trovate tutte le informazioni qui.

E voi avete mai partecipato a visite del genere nella vostra città? Vi va di raccontarle?
Se volete potete scrivermi dal form “Contattami” e io sarò lieta di pubblicarle sul mio blog!

A presto,

Ely

(testi e fotografie di Elisa Bolognesi. La fotografia del quadro nella Sala di Leone X è di Mauro Sani, concessa dal Mus.E)

Autore dell'articolo: Ely

Da sempre sognatrice e amante del mondo "social", attratta dall'informatica e dalla tecnologia, neofita di siti web...spero che troverete qui quello che state cercando! E se cercate creatività e passione per i viaggi, qui la troverete! :-)

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